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Come ci spiano i telefoni mobili
Milioni di telefoni Android, Nokia e BlackBerry sono segretamente sotto monitoraggio, secondo uno sviluppatore Android. Trevor Eckhart dice di aver scoperto un codice di spyware che controlla la posizione del telefono, anche quando i servizi di localizzazione sono disattivati, e che registra ogni singola operazione eseguita sul terminale. Questo piccolo software ignora il pulsante di stop forzato ed è quasi impossibile da rimuovere.
Il software, che Eckhart descrive come un rootkit a causa del suo agire nascosto e all’insaputa dell’utente, viene da Carrier IQ, che inizialmente ha minacciato azioni legali contro Eckhart, poi ha fatto marcia indietro quando la Electronic Frontier Foundation è intervenuta. Eckhart ha inviato un video su YouTube che mostra il software sul proprio telefono, la registrazione delle battiture , le query di ricerca, il recording di testi e delle posizioni.
[pullquote_right]“L’applicazione di Carrier IQ riceve non solo le stringhe HTTP direttamente dal browser, ma anche le stringhe HTTPs” [/pullquote_right]
“HTTPS dati è l’unica cosa che protegge gran parte della sicurezza su Internet. Persino i login, i codici di accesso personali ai servizi bancari e alla carta di credito, le transazioni di acquisto: tutti questi oggetti possono essere visti da Carrier IQ attraverso la sua applicazione”.
L’azienda accusata di “spionaggio” si è difesa affermando che il suo software è progettato solo per aiutare i gestori a migliorare la propria prestazioni di rete.
[quote]“Le metriche e gli strumenti che utilizziamo non sono progettati per fornire tali informazioni, né abbiamo alcuna intenzione di sviluppare tale strument “[/quote], si legge in un comunicato.
“Le informazioni raccolte da Carrier IQ sono ad uso esclusivo del cliente, e Carrier IQ non vende dati personali a terze parti. Le informazioni derivanti dai dispositivi sono crittografate ed mantenute in sicurezza in rete dal nostro cliente o nelle nostre strutture verificate”.
Non ispira molta fiducia, non trovate? A cercare di placare parzialmente lo scandalo è intervenuta anche Verizon, nota compagnia di telefonia Statunitense, con il seguente comunicato:
[quote]“L’azienda segnala che il software è progettato per aiutare gli operatori di telefonia mobile per migliorare la qualità del servizio, misurando dove le chiamate si interrompono, quali applicazioni stanno causando problemi di prestazioni e che telefoni possono avere problemi sulle loro reti”,[/quote] ha detto Chester Wisniewski di Sophos.
Potrebbe essere vero, ma l’incapacità di disattivare o rimuovere il software senza informare l’utente è estremamente preoccupante. In più rimane il fatto che molte transazioni private siano potenzialmente utilizzabili da Carrier IQ. La vicenda è tutt’altro che conclusa, restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti.
Il software, che Eckhart descrive come un rootkit a causa del suo agire nascosto e all’insaputa dell’utente, viene da Carrier IQ, che inizialmente ha minacciato azioni legali contro Eckhart, poi ha fatto marcia indietro quando la Electronic Frontier Foundation è intervenuta. Eckhart ha inviato un video su YouTube che mostra il software sul proprio telefono, la registrazione delle battiture , le query di ricerca, il recording di testi e delle posizioni.
[pullquote_right]“L’applicazione di Carrier IQ riceve non solo le stringhe HTTP direttamente dal browser, ma anche le stringhe HTTPs” [/pullquote_right]
“HTTPS dati è l’unica cosa che protegge gran parte della sicurezza su Internet. Persino i login, i codici di accesso personali ai servizi bancari e alla carta di credito, le transazioni di acquisto: tutti questi oggetti possono essere visti da Carrier IQ attraverso la sua applicazione”.
L’azienda accusata di “spionaggio” si è difesa affermando che il suo software è progettato solo per aiutare i gestori a migliorare la propria prestazioni di rete.
[quote]“Le metriche e gli strumenti che utilizziamo non sono progettati per fornire tali informazioni, né abbiamo alcuna intenzione di sviluppare tale strument “[/quote], si legge in un comunicato.
“Le informazioni raccolte da Carrier IQ sono ad uso esclusivo del cliente, e Carrier IQ non vende dati personali a terze parti. Le informazioni derivanti dai dispositivi sono crittografate ed mantenute in sicurezza in rete dal nostro cliente o nelle nostre strutture verificate”.
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Potrebbe essere vero, ma l’incapacità di disattivare o rimuovere il software senza informare l’utente è estremamente preoccupante. In più rimane il fatto che molte transazioni private siano potenzialmente utilizzabili da Carrier IQ. La vicenda è tutt’altro che conclusa, restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti.
giovedì 1 dicembre 2011
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